Per capire le ragioni del successo del romanzo
Il Codice da Vinci di Dan Brown, è
necessario tener presente, oltre alle formidabili doti narrative dell'autore
del thriller, anche i problemi che esso ha suscitato con il suo bestseller.
L'autore infatti ha costruito la trama del suo romanzo intrecciando vicende
della sua fantasia con rivelazioni storiche sconvolgenti che se fossero vere,
cambierebbero in modo radicale il nostro modo di intendere la religione
cristiana.
Tra i problemi che vedremo volta per volta, uno
dei più eterodossi riguarda la figura di Maria Maddalena: cosa
sappiamo storicamente di questa discepola di Gesù? Era una prostituta
come è stata presentata dalla tradizione cristiana o una sua
discepola che spesso lo aiutava con i suoi beni? Quale rapporto aveva con
Gesù? È stata la sua sposa? Era incinta al momento della
crocifissione di Gesù come asserisce
Il Codice Da Vinci (Ed. Mondadori, Milano 2004,
pag. 298)? Quale ruolo ha avuto nel Nuovo Testamento? Non è possibile,
visto il suo ruolo nei Vangeli, che le donne avessero più importanza
nella Chiesa delle origini? Si può interpretare la figura di
Gesù come il primo dei femministi? I Vangeli gnostici, che
sottolineano il ruolo della Maddalena nella Chiesa delle origini, sono
credibili almeno quanto i Vangeli canonici? Che cosa aggiungono alla nostra
comprensione della Chiesa delle origini? Ci fu una svolta maschilista nella
Chiesa dei primi secoli? Hanno nascosto qualcosa i capi della Chiesa sul
ruolo delle donne nella comunità cristiana? Che cosa sta facendo oggi
la Chiesa per rivalutare il ruolo delle donne al suo interno e nei suoi
ministeri? Leonardo da Vinci lasciò messaggi segreti simbolici sulla
Maddalena nell'Ultima Cena e in altre sue opere? Nell'Ultima Cena la figura
ritratta alla destra di Gesù è l'apostolo Giovanni, come
sostiene la tradizione o Maria Maddalena? È esistito davvero il
Priorato di Sion? Cos'è il Santo Graal? E si potrebbe continuare.
Dan Brown, persona di notevole cultura, che ha
insegnato storia dell'arte, è riuscito a rendere attuali questi
problemi, inserendoli nella sua trama perdifiato, facendo del suo bestseller
un romanzo di idee, più o meno come ha fatto Umberto Eco con
Il nome della rosa, ma andando molto al di
là della verità storica. L'autore infatti con grande
abilità fa uso di eventi e nomi celebri, di scoperte straodinarie come
quella di Nag Hammadi del 1945 riguardanti i Vangeli gnostici (citati a pag.
288 del
Codice) o quella del 1947 a Qumran vicino
al mar Morto di importanti scritti ebraici degli Esseni, per dare al suo
racconto una parvenza di realtà fattuale; è difficile per un
non addetto ai lavori distinguere dove finisca la realtà, la
verità storica, e dove inizi la finzione; ecco perché è
necessaria una puntualizzazione, una ricostruzione del passato attraverso
un'indagine storico-critica delle fonti per stabilire ciò che è
vero e ciò che è falso nel romanzo, visto l'enorme impatto del
libro anche su questioni di vitale importanza, come sono quelle religiose.
Maria Maddalena ha un ruolo centrale in tutto il
romanzo; è lei il Santo Graal che Lagdon trova alla fine del libro.
Tra le molte pagine scritte su di lei nel
Codice da Vinci scegliamo questa che contiene le
tesi più sconcertanti:
"La minaccia posta da
Maria Maddalena agli uomini della Chiesa delle origini aveva il potere di
distruggerli. Non solo era la donna a cui Cristo aveva affidato il compito di
fondare la Chiesa, ma era anche la prova fisica che la divinità
proclamata a Nicea aveva lasciato una discendenza mortale. La Chiesa, per
difendersi dal potere di Maria Maddalena, l'ha etichettata come prostituta e
ha cancellato le prove del suo matrimonio con Gesù Cristo,
allontanando così ogni possibile affermazione che Cristo avesse dei
discendenti ancora in vita e che fosse un profeta mortale... Secondo il
Priorato - proseguì Teabing - Maria Maddalena era incinta all'epoca
della crocifissione.
Per proteggere il figlio che doveva ancora
nascere, non ebbe altra scelta che lasciare la Terrasanta. Con l'aiuto di
Giuseppe di Arimatea, zio di Gesù e suo fedelissimo, Maria Maddalena
raggiunse segretamente la Francia, allora nota come Gallia, dove trovò
un rifugio sicuro nella comunità ebraica. E fu in Francia che diede
alla luce una figlia a cui venne dato il nome di Sarah"
(
Il Codice da Vinci, cit. pagg. 297-299).
Non esistono fonti storiche né canoniche (i
Vangeli che conosciamo) né extracanoniche (i Vangeli apocrifi, i
Vangeli gnostici, né altre fonti) che Gesù abbia affidato alla
Maddalena il compito di fondare le Chiesa al posto di Pietro; nel Vangelo
gnostico di Maria (Maddalena) si sostiene che a lei Gesù ha rivelato
la verità, ma non il compito di fondare la Chiesa.
Secondo
Il Codice da Vinci Gesù era solo un uomo
(come sostengono, spiega sempre Brown, i Vangeli gnostici); solo Costantino,
con il Concilio di Nicea del 325, ne proclamò la divinità. In
realtà è vero tutto il contrario:
I
Vangeli gnostici (Ed. Adelphi, Milano 1984) infatti sottolineano
soprattutto la divinità di Cristo e riducono al minimo la sua
umanità, mentre i Vangeli canonici, oltre alla divinità,
mettono molto in risalto la sua umanità (la nascita, la vita normale
di un uomo comune, la sofferenza, la passione e la morte in croce).
La maggioranza dei Cristiani fin dall'inizio ha
riconosciuto la divinità di Cristo, a tal punto, per alcuni, da negare
la sua umanità (monofisiti, docetisti).
È vera invece l'affermazione che fino a
non molto tempo fa, e ancora oggi nell'arte e nella cultura tradizionale,
Maria Maddalena sia stata considerata una prostituta.
Ciò fu dovuto soprattutto ad uno scambio di
persone che il papa Gregorio operò nel VI secolo: sosteneva che Maria
Maddalena non era altro che la peccatrice anonima di cui parla il Vangelo di
Luca (7,36-50, la donna che con le sue lacrime bagna i piedi di Gesù
e glieli asciuga con i capelli). La confusione è stata possibile
perché subito dopo (8,2) Luca nomina Maria Maddalena.
In effetti oggi più nessun esegeta sostiene
che Maria Maddalena sia stata una prostituta; i Vangeli parlano di Maria
sorella di Lazzaro, di Maria Maddalena e dell'anonima peccatrice come di tre
persone distinte.
Luca nomina Maria Maddalena in 8,2 come se
comparisse per la prima volta, senza nessun riferimento a 7,36-50 appena
più sopra.
Ma le affermazioni più clamorose del
Codice riguardano il matrimonio di Gesù
con la Maddalena e la nascita di una figlia da questa relazione; questa
figlia, Sarah, sarebbe la capostipite della dinastia francese dei re
Merovingi.
Non c'è alcuna fonte né canonica,
né extracanonica che parli o accenni al matrimonio di Gesù o ad
una sua eventuale moglie; non solo i Vangeli canonici di Matteo, Marco, Luca
e Giovanni, ma anche tutti gli altri Vangeli apocrifi e gnostici e tutti i
primi testi cristiani messi insieme mai parlano di un matrimonio di
Gesù.
"Non viene fatta alcuna
allusione a Gesù come uomo sposato negli scritti di Paolo, nel Vangelo
di Pietro, nel Vangelo di Filippo, in quello di Maria (Maddalena), in quello
dei Nazareni, degli Egiziani, degli Ebioniti, né in altri testi.
Prendete tutte le fonti antiche che abbiamo sulla
storia di Gesù e vedrete che in nessuna fonte vi è alcun
riferimento al suo matrimonio" (Bart D. Ehrman,
La verità sul Codice da Vinci, Mondadori,
Milano 2005, pag. 145).
Tutto il fraintendimento del
Codice viene da un passo del Vangelo gnostico di
Filippo:
"La compagna del Figlio è Maria
Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e spesso
la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli
domandavano: perché l'ami più di noi tutti? Il Salvatore
rispose e disse loro: com'è ch'io non vi amo quanto lei?"
(
I Vangeli gnostici, cit. pag. 58, lo stesso
passo è citato a pag. 288 del
Codice).
Come fa notare Bart D. Ehrman, un insigne storico
americano delle origini cristiane che insegna all'Università della
North Carolina, è erroneo sostenere come fa il
Codice che la parola
compagna in aramaico significhi sposa; prima di
tutto perché il Vangelo di Filippo non è scritto in aramaico,
ma in copto; poi, se la parola usata per
compagna è stata presa da un'altra lingua,
questa lingua non è l'aramaico, ma il greco; la parola greca
corrispondente (koinonòs) non significa sposa o amante, ma compagna,
usata per indicare rapporti di amicizia e fratellanza (pag. 136).
Continuando a leggere il Vangelo di Filippo poi,
il baciare non ha per nulla un significato sessuale, ma solo spirituale, come
risulta da questo passo:
"dalla bocca,
poiché se il Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e
sarà perfetto. Il perfetto, infatti, concepisce e genera per mezzo di
un bacio. È per questo che noi ci baciamo l'un l'altro.
Noi siamo fecondi dalla grazia che è in
ognuno di noi" (
Vangelo di Filippo,
in
I Vangeli gnostici, cit. pag. 54-55).
Così nessuna fonte parla di Maria Maddalena
incinta all'epoca della crocifissione
(
Il Codice da Vinci, pag. 298), né che
ebbe una figlia, né che venne in Francia, né tanto meno che
questa figlia divenne la capostipite dei Merovingi.
Nulla di storico in tutto questo, non esiste
alcuna fonte; si tratta solo di leggende e fantasie che Brown prende da un
libro che cita esplicitamente nel suo romanzo:
Il Santo Graal (pag. 296 del
Codice, tradotto anche in italiano: M. Baigent,
Il Santo Graal. Una catena di misteri lunga duemila
anni, Mondadori, Milano 1982), sul quale costruisce molte vicende del
suo pur straordinario bestseller, in fondo un grande inno all'arte italiana a
partire dal titolo e dalla riproduzione dell'Ultima Cena di Leonardo
(più volte citata nel romanzo, es. alle pagg. 276, 285, 286, 305)
sulla copertina di milioni di copie vendute in tutto il mondo.